Ero un bambino testardo, e molto, molto ostinato. Mia madre, ancora oggi, racconta delle battaglie che ha dovuto affrontare con me per riuscire a piegare il mio volere, già dalla tenera età. Oggi che sono adulto, me ne dispiaccio molto, amo mia madre e la rispetto tantissimo, e l’idea di averla fatta tanto patire mi fa sentire molto male. Avrei voluto essere per lei il figlio perfetto, quello che non disturba mai e che aiuta sempre, quello che ti riempie il cuore al solo vederlo uscire da scuola o mentre dorme. Invece, sono stato una vera e propria spina nel fianco. Ovviamente mia madre mi ama con tutto il cuore, e quando racconta le sue storie non lo fa per lamentarsi o per farmi sentire in colpa; lo fa per i suoi nipotini, acciocché conoscano il loro papà a fondo, che sappiano che anche lui era bambino e che ne combinava di tutti i colori; lo fa perché i miei figli amano sentire quelle storie, da lei magistralmente romanzate. E anche se le conoscono ormai a memoria, continuano a chiedergliele. E quale nonna negherebbe tale richiesta al suo nipotino? Soprattutto visto che non include l’uso della televisione, ma la sua attiva partecipazione?
La storia preferita dai miei bambini è quella sull’ortodonzia. L’ortodonzia è stata per me un vero e proprio incubo. Per me, e per mia madre, ovviamente. Proprio non ne volevo sapere. Ero decisissimo ad oppormi con tutte le mie forze al farmi installare in bocca un marchingegno di metallo che mi avrebbe deturpato il sorriso, mi avrebbe dato fastidio di notte e di giorno, e del quale non vedevo la necessità. Secondo il dentista, invece, avevo bisogno dell’ortodonzia fissa, e subito! Altrimenti avrei avuto dei grossissimi problemi di masticazione in futuro, senza contare che i miei denti se ne sarebbero andati alla deriva, a formare chissà quali orribili composizioni nella mia povera bocca di giovane che mai avrebbe trovato una compagna e mai avrebbe potuto aspirare al successo professionale. A mia madre erano bastate queste minacce per convincerla dell’assoluta necessità dell’ortodonzia. A me, però, sembrava solamente che il nostro dentista volesse assicurarsi i suoi clienti per vari anni a venire… Mi osservavo ogni giorno allo specchio, e non vedevo questa gran tragedia che lui ci aveva dipinto. Okay, non avevo i denti perfetti, ma erano assolutamente nella media. E così avevo deciso che avrei dato gran battaglia prima di soccombere all’ortodonzia.
Ci furono un sacco di episodi che i miei figli adorano, ma per farla breve, dopo sei mesi di lotte, mia madre si rivolse ad un altro dentista che le disse che la situazione non era assolutamente tanto tragica quanto dipinta dal precedente medico e che avrei potuto tranquillamente risolvere il problema con l’ortodonzia mobile, invece, molto meno invasiva e fastidiosa. Alla fine avevo vinto.